Agli inizi del secolo scorso era l'abbecedario lo strumento principe per imparare a leggere e scrivere le lettere dell'alfabeto, partendo dall'abcd della lingua. Il libro di testo reso celebre da Pinocchio, che pensò di venderlo preferendo il divertimento all'apprendimento, ha certamente contribuito a ridurre l'elevato tasso d'analfabetismo dell'Italia da poco unita, ma dobbiamo riconoscere come non fosse sempre all'altezza della fervida intelligenza dei bambini.
I metodi d'insegnamento si sono proficuamente trasformati nel corso dei decenni e con essi i libri di testo che rappresentano i sussidi didattici per antonomasia, fino ad arrivare al manuale in formato elettronico.
I bambini del Duemila incorrerebbero, infatti, in sicura noia a riprodurre lettere, linee e numeri per intere settimane, in attesa di vedere materializzarsi il proprio nome su un foglio, compiendo il miracolo della creazione destinato a divenire un gesto quotidiano.
Gli alunni delle scuole elementari dell'epoca digitale mostrano un'intelligenza spiccata, esaltata anche dai giochi interattivi e dai computer con i quali hanno acquisito dimestichezza fin dalla più tenere età e pertanto è apparso indispensabile ripensare a sussidiari e manuali scolastici aprendo le porte delle elementari e delle medie ai modernissimi e-book che vanno diffondendosi sempre più nella nostra società.
Accanto ai tradizionali manuali s'impongono così libri in formato elettronico sui quali si formano i bambini della generazione d'internet, i protagonisti della generazione 2.0 che hanno a propria disposizione un'eccezionale varietà di strumenti d'apprendimento.